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Galline in fuga - [diretto da] Peter Lord & Nick Park
Bel film ma manca il finale..almeno in questa copia che ci e' capitata.Credo manchino pochi minuti.. Beatrice Boldrini - 7 anni fa |
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Generi
Manaca la ricerca per genere,,,,, esempio a me piace il genere horror
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Giura - Stefano Benni
«Giura che non mi dimenticherai. Giura su ogni scrigno di noce, e su ogni chicco di uva e grillo nascosto e stella del firmamento. Giura per il fiato che manca quando ci tuffiamo nella paglia, giù per dieci metri dal granaio, e dopo tanti voli siamo un po’ pesti ma felici.» Protagonista di questo nuovo romanzo a firma Stefano Benni è Febo, adolescente di appena tredici anni che vive in un borgo sull’Appennino insieme ai nonni. All’ombra dei Castagni Gemelli tante leggende si susseguono, alcune paurosissime, altre di grande umanità e intensità. Tanti sono i personaggi che si susseguono che vanno da Slim e i sette fratelli di Carta a Zanza passando per Bue e il padre Chicco, ma tra tutti è lei ad essere la vera co-protagonista: Luna. Luna che vive con ‘Ca Strega, Luna che è selvaggia, Luna che è muta o forse muta non è ma dalla sua bocca non proferiscono mai parole, Luna che in uno di quei tanti lanci sulla paglia cade male e si ferisce alla schiena restando costretta su una sedia a rotelle. E anche se a poco a poco sente nuovamente i suoi piedi e anche se a poco a poco quella sensibilità arriva, non ne fa parola con l’amico di sempre. Poi, il mutamento, il rinnovamento, poi una profezia in un pomeriggio dei tanti su una mano di ferro. I destini che si separano, le strade che si allontanano per incroci e sentieri diversamente percorsi. Luna si risveglia in un istituto di suore in cui potrà recuperare la voce grazie al dottor Mangiafuoco, Febo si ritrova in città dove porta avanti i suoi studi.
«Anche perché mi piaceva andare al fiume a pescare. E non è vero che è una cosa diversa, perché un amo in bocca fa male, e non è vero che i pesci non soffrono perché sono muti, come mi facevi capire tu Luna, quando ti mostravo le mie prede.» Si ritrovano adulti, si rincontrano. Lei in quel del gelo nordico, lui in quel del caldo tropicale. Ancora una volta agli antipodi. Lui che ha fatto della passione per l’ecologia il suo lavoro e che adesso è padre, lei che ha fatto della sua assenza di voce la voce di altri dedicando la sua esistenza all’aiuto del prossimo, all’insegnare la lingua dei segni a chi non ha altri strumenti. Si ritroveranno per quell’ultima separazione che incombe e che non risparmia. «Ma non scriverò più. Sognerò, piuttosto. Sogno e ti vedo mentre con aria di sfida mi dici “vedi, vado a testa alta, più in alto di tutti”. E il ramo cede e caschi dal fico. E io ragazza muta vengo a chiederti con i segni: ti sei fatto male? Poi ti aiuto a rialzarti, e ce ne andiamo. Dove? In quale pianeta? In nessun altro pianeta. Qui. È qui che siamo stati un po’ felici.» Con “Giura” il lettore è partecipe di un romanzo in cui tutte le caratteristiche e tematiche tipiche dell’autore non vengono a mancare. Se già conoscete e amate la sua penna vi sentirete a casa. Non mancheranno luoghi e situazioni surreali avvalorati da quel giusto tocco di ironia e malinconicità, di brio e di nostalgia, di profezia e di fato, di destino e di vita. Il tutto in un caleidoscopio di personaggi che colorano le pagine con le loro variopinte sfumature e peculiarità. Il tutto in un mix di circostanze che, tra un tono leggero e l’altro, affrontano anche problematiche attuali e vicine a ogni uomo. Se al contrario non amate lo stile narrativo dello scrittore e non siete avvezzi a scritti caratterizzati da irreale e oniricità sarà un po’ più faticoso entrare nelle pagine, diventarne davvero partecipi, farle proprie.
«I due giganti erano felici di essere morti insieme. Ma anche se noi eravamo insieme e abbracciati, lo sapevamo. Ci avevano diviso, ancora una volta.» Maria Darida - 6 mesi fa |
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Gli adepti - Ingar Johnsrud
Se qualcuno paragona quest'astro nascente del noir scandinavo al più famoso Jo Nesbo,c'è più di un motivo. Innanzitutto non può sfuggire la similitudine tra Gli Adepti e Il Pettirosso di Nesbo,che costituisce la prima tranche della trilogia di Oslo.In entrambe le opere passato e presente,realtà storica e fiction si intersecano e si completano in un intreccio appassionante la cui lettura si stenta a sospendere anche per breve tempo. E poi di comune ai due scrittori c'è il ritmo pungente che tocca l'apice nella descrizione delle scene d'azione in cui nessuna efferatezza viene negata al lettore. Tuttavia Johnsrud,rispetto a Nesbo, soffre ogni tanto di qualche eccessiva caduta di tensione,che può rendere impaziente il lettore o addirittura irritarlo. Infine trattandosi di un esordio si può senz'altro perdonare una certa piattezza nella caratterizzazione dei personaggi principali: troppo poco si sa di questo ispettore Fredrik Beier e di alcuni dei suoi comprimari.Vedremo però in futuro se a questa avventura ne seguiranno delle altre, come evolverà il protagonista anche se ha già collezionato una tale ridda di batoste che chiunque non fosse solo un personaggio di fantasia, avrebbe di sicuro cambiato mestiere! Angelo Amenta - 7 anni fa |
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Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa - Antonio Tabucchi
«E poi ho cominciato a voler decifrare la realtà, come se la realtà fosse decrifrabile, ed è venuto lo sconforto. E con lo sconforto, il nichilismo, poi non ho più creduto a niente, neppure a me stesso. E oggi sono qui al tuo capezzale, come uno straccio inutile, ho fatto le valige per nessun luogo, e il mio cuore è un secchio svuotato» p. 21 1935. E’ la fine del mese di Novembre quando Fernando Pessoa accusa quel dolore addominale che ne comporterà il ricovero presso l’ospedale di Sao Luis Dos Franceses. E’ in questo luogo che si consumeranno gli ultimi tre giorni della sua vita; settantadue ore che saranno scandite dal ricordo, dal sogno e dal delirio, settantadue ore durante le quali il portoghese riceverà visite tanto inaspettate quanto inestimabili. I suoi personaggi, tra cui quelli con il cui nome ha pubblicato la sua opera, non mancheranno, infatti, di dialogare con lui, di confessarsi, di raccogliere le sue ultime volontà, di accomiatarsi nell’oblio. Il tutto sino all’incontro con il suggestivo “Maestro”.
«Anch’io ho dimenticato la morte, disse Antonio Mora, perché ho letto il paterno Lucrezio che insegna il ritorno della vita nell’Ordine della Natura, e ho capito che tutti gli atomi che ci compongono, queste particelle infinitesimali che sono il nostro corpo di ora, dopo torneranno nel ciclo eterno e saranno acqua, terra, fertili fiori, piante, la luce che dà la vista, la pioggia che ci bagna, il vento che ci scuote, la neve candida che ci avvolge col suo manto in inverno. Noi tutti ritorneremo qui sulla terra, o grande Pesoa, nelle innumerevoli forme che vuole la Natura, e forse saremo un cane chiamato Jò, un filo d’erba o le caviglie di una giovane inglese che guarda stupita una piazza di Lisbona. Ma la prego, è presto per partire, resti ancora un po’ fra noi, in quanto Fernando Pessoa» p. 54 Maria Darida - 6 anni fa |
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Gorazde - Joe Sacco
Fumetto, intenso e toccante, vede la Guerra bosniaca sotto un aspetto dimenticato, fuori dai clamori di Sarajevo.
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Gorilla nella nebbia - Dian Fossey
Talvolta ci mettiamo tutta la vita a (capire e) deciderci a percorrere quella che è la nostra strada mentre altre volte è lo scopo che si immette nella nostra via con fare travolgente ed indissolubile tanto che è impossibile non riconoscerne i segni; sottrarsi a quello che è il proprio percorso sarebbe una auto-violenza psicologica e gratuita anche quando intraprenderlo necessita una buona dose di coraggio, sacrificio ed il rischio di un “salto nel vuoto”. Questo è un po’ quello che è capitato alla giovane Diane Fossey che all’età di soli 19 anni, nella consapevolezza che per realizzare i propri sogni doveva osare, ha contratto un debito triennale per potersi permettere un itinerario di sei settimane in Africa, luogo e prima tappa che l’avrebbe poi portata ad abbracciare quella che sarebbe stata una scelta di vita.
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Guerra e pace - Leone Tolstoj
Che cos'è La Guerra e la Pace? Non è romanzo, non poema, tanto meno cronaca storica. È semplicemente ciò che l'autore intese dire in quella precisa forma in cui l'ha detto.
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Hostel parts 1., 2. & 3.
La storia inizia cosi: tre amici americani decidono di passera una vacanza asterdam, per sesso sfrenato
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Hunger games - Suzanne Collins
Per chi ha amato la saga di Hunger Games, la lettura di questo prequel è d'obbligo. Il protagonista è un giovane Coriolanus Snow, alle prese con la vita scolastica post bellica e le difficoltà che la guerra ha fatto gravare sulle sue spalle.
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