La rilegatrice di storie perdute
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Libri Moderni

Caboni, Cristina

La rilegatrice di storie perdute

Titolo e contributi: La rilegatrice di storie perdute : [romanzo] / Cristina Caboni

Pubblicazione: Milano : Garzanti, 2017

Descrizione fisica: 296 p. ; 23 cm

ISBN: 978-88-11-67364-4

Data:2017

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Nomi:

Classi: 853.92 NARRATIVA ITALIANA, 2000- (21)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2017

Sono presenti 8 copie, di cui 0 in prestito.

Biblioteca Collocazione Inventario Stato Prestabilità Rientra
Empoli ITA3 CABcr RIL 4-178124 Su scaffale Disponibile
Gambassi Terme 853.92 CAB 3-14131 Su scaffale Disponibile
Fucecchio - COOP 853.91 CAB 9-50481 Su scaffale Prestito locale
Vinci G 853.92 CAB ril 8-27906 Su scaffale Disponibile
Fucecchio
  • Nota relativa all'esemplare: Rist., 2017
853.91 CAB
9-50675 Su scaffale Disponibile
Montespertoli 853.9 CAB ril 6-30046 Su scaffale Disponibile
Castelfiorentino 853.92 CAB 5-72797 Su scaffale Disponibile
Cerreto Guidi 853 CAB 7-22392 Su scaffale Disponibile
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Sofia Bauer a seguito del suo matrimonio con Alberto De Santis ha dovuto accantonare tutte le sue passioni nonché il suo lavoro in biblioteca. Essendo il legame giunto a conclusione, la donna decide di separarsi dal compagno. Da questo momento la sua vita cambia: se da un lato un misterioso libro riesce ad affascinarla e a risvegliare tutti i suoi interessi, dall’altro, Tomaso Leoni, grafologo che l’accompagna nella risoluzione del segreto che ruota attorno a quelle pagine, forse riuscirà a farle battere il cuore come nessuno è mai riuscito a fare.
E’ mediante “Discorso sulla natura”, primo volume de “L’elogio della perfezione” (composto da: “Discorso sulla natura”, “Discorso sull’uomo” e “Discorso sul pensiero”) di Christian Philipp Fohr, che la protagonista viene a conoscenza dell’esistenza di Clarice Marianne Von Harmel, giovane nobile nata e cresciuta nel 1800 e in qualche modo legata al tedesco. Nel restaurare il testo, ormai lacero e rovinato dal tempo, essa recupera una lettera da quest’ultima scritta. Chiaramente questa rinvia agli altri capitoli, ma perché? Che indichi l’esistenza di un disegno più grande collegato alla trilogia? E che ruolo ha Clarice in tutto questo? Affiancata da Tomaso, Sofia non si fermerà davanti a nulla, perché deve scoprire dell’arcano. E sarà tramite questa analisi che ritroverà anche se stessa.
Con un linguaggio chiaro e elegante, Cristina Caboni dà vita ad un elaborato piacevole che racchiude al suo interno molteplici riflessioni su quella che è la condizione della donna e la sua evoluzione nei secoli. Lo scritto si fa scoprire rapidamente da chi legge e invoglia ad andare avanti soprattutto per la riscoperta dell’enigma che si cela dietro la figura dell’autrice delle lettere.
Unica difficoltà che ho riscontrato nello scorrimento è stata l’eccessiva impostazione fiabesca del componimento. La sensazione è infatti quella di trovarsi di fronte ad un testo che negli intenti ha un’ottima base di presupposti ma che nel concreto fatica a risultare plausibile perché troppo novellato. A più riprese, non celo, di essermi trovata a pensare di essere di fronte ad una favola.
Nel complesso, quindi, un libro gradevole, non impegnativo, adatto a chi ama le storie romantiche e con quell’alone di mistero radicato nel passato. Da leggere ma con questi presupposti.

«Non sarò certo io a doverle ricordare che i libri sognano. [..] Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni» p. 83 (cit. di Ennio Flaiano).

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