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Milano : Mondadori, 2008
30 ottobre 2020 alle 21:58
Ammetto di aver iniziato questo libro spinta dalla curiosità. La sua notorietà di qualche anno fa me lo aveva fatto immaginare come un libro fantastico, un must insomma. Leggendolo però mi sono ricreduta.
Non provo spesso la sensazione di disagio durante la lettura e se lo faccio è perché riesco ad essere empatica nei confronti dei personaggi. In questo caso ho provato disagio sin dalle prime pagine, quando il primo evento traumatico segna rispettivamente Alice e Mattia.
Avevo speranza di veder evolvere i due protagonisti, crescere e diventare adulti con il loro posto nel mondo, ma loro non ci riescono, rimangono emarginati dall'inizio alla fine.
Onestamente non capisco come questo libro possa esser piaciuto così tanto e soprattutto non capisco come possa essere una lettura consigliata a scuola ai ragazzi di oggi.
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